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I Testi statutari dell'Arcadia non sono un corpus coeso. Al contrario, si tratta di testi eterogenei, sedimentati, accidentati, ostici nella forma e nel contenuto, non leggibili e meno ancora comprensibili senza un'edizione critica che metta insieme l'intero corpus. Non sorprende che non siano mai stati pubblicati, se non per minimi spezzoni. Le quattordici sezioni in cui si articola questo libro restituiscono finalmente nella loro interezza le fondamenta giuridiche e filosofiche dell'Arcadia, confermandone l'unicità nel panorama storico-culturale in cui nacque e si sviluppò; non a caso questi testi appaiono come un crocevia di discipline, in cui si incontrano e trascorrono filologia, storia, diritto, filosofia, ma anche geografia storica, musica, arti figurative, astronomia, storia del libro. Eterogeneo nella forma, il corpus è tuttavia concorde nel raffigurare l'Arcadia come un Commune, ovvero un territorio liberamente offerto alla convivenza e alla cooperazione di discipline diverse e talora in apparenza lontane. È la viva immagine di una codisciplinarità sempre più riflessa negli odierni studi sull'Arcadia, che ricalcano i confini intellettuali dell'antico Commune. È a questo moderno Coetus di studiosi che si offre la presente edizione, nata da un corso universitario di letteratura neolatina e realizzata da un gruppo di studenti prima, studiosi poi, con lunghe giornate di lavoro su manoscritti di difficile lettura, e spesso malconci, conservati nell'Archivio dell'Arcadia.