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"La bontà di un'opera, confesso di essere un divoratore di libri, la deduco dal fatto che quando mi avvince, mi attanaglia, mi sento spinto a scorrere le pagine una dopo l'altra spronato dal desiderio e dalla curiosità di conoscere come vanno a finire i fatti che narra e che egli, Francesco, snocciola con uno stile di romanzare fluido, scorrevole... Egli, però, non è un sognatore e lo dimostra quando, senza violentare la narrazione di sogni e di fatti irreali, colloca problemi scottanti del nostro tempo, della nostra società analizzandoli con attenzione". (dalla Prefazione di Vittorio Ciliberto)