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Il libro XIX de "La città di Dio", centrale nell' opera di Agostino, segna anche il momento più alto della polemica pagano-cristiana. Partendo dal problema del fine ultimo della vita, la felicità, Agostino sottolinea come sia apprezzabile lo spirito di ricerca dei filosofi pagani, non così le loro risposte astratte e di superba autosufficienza. Per l'Ipponate la felicità risiede non nelle cose terrene ma in Dio, che è sommo bene e vera pace. La pace è dunque il frutto dell'amore che, mettendo l'autorità al servizio di tutti, bandisce l'ingiustizia e realizza la pacifica convivenza, condizione indispensabile per raggiungere la salvezza.