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L'affermazione di Paolo «Noi abbiamo la mente di Cristo» (1Cor 2,16) è audace, soprattutto se confrontata con il suo sfondo giudaico, dove si afferma che la sapienza del Signore è inarrivabile. Tutt'al più, il libro della Sapienza concede la possibilità di una tale conoscenza, solo se «tu gli avessi dato la sapienza e dall'alto gli avessi inviato il tuo santo spirito» (Sap 9,17). Lo specifico del discorso paolino presenta la connessione tra la sapienza divina, umanamente irraggiungibile, e la sua imprevedibile rivelazione nella croce di Gesù Cristo. I cristiani, condividendo la stessa «mente di Cristo», possono accedere alla sapienza di Dio.