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Un giovane prete ruandese prende la via dell'esilio sotto la bufera del genocidio in Ruanda. Ma nemmeno nell'Est dello Zaire, l'odierna Repubblica del Congo, trova pace. Da Bukavu, dove continua ad essere braccato, deve riprendere la fuga. Una fuga che dura anni e si fa sempre più angosciosa, come questo libro documenta passo passo. Attraverso la personale vicenda dell'autore assistiamo all'infinita serie di massacri che hanno insanguinato quelle contrade ricche di materie prime. L'esercito del nuovo potere insediatosi in Ruanda ha continuato infatti per anni la sua"controffensiva" oltre frontiera, ben al di là delle invocate ragioni di sicurezza. Da allora, la regione non ha più avuto pace sino ad oggi. "Un vero dramma umanitario che assomiglia a un genocidio silenzioso", hanno denunciato i vescovi congolesi. Noi preferiamo dire "silenziato".