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Era una fredda e umida mattina di fine ottobre. Passo dopo passo Allegra si ritrovò Brione alle spalle iniziando così la parte di strada costeggiata dal folto bosco. I caldi colori della stagione erano finemente esaltati da una pallida luce che filtrava dai fitti rami che incorniciavano il cielo. Allegra aveva sempre ammirato l'intensità di quei luoghi sin dai primi giorni del loro trasferimento, ma ultimamente di rado si soffermava a coglierne i particolari, fin troppo presa dai tanti pensieri che quest'età porta con sé. D'improvviso un potente fragore fece tremare l'aria e a questo ne seguì subito un altro. Immediatamente l'espressione assonnata di Allegra divenne corrucciata, e serrando le mani in un pugno accelerò il passo nella speranza di non dover udire ancora quell'orribile suono. Un lamento, sgraziato e colmo d'angoscia riuscì a intrufolarsi nella mente della giovane facendola sussultare. Non capiva, non poteva sapere che cosa avesse sentito. Niente era più come poco prima. D'un tratto quel che le sembrava un paesaggio meraviglioso, quasi fiabesco si era trasformato nel peggiore degli inferi.