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Rumori in sottofondo, passi. Silenzio. Il medico che inizia a parlare. Strano come, proprio quando qualcuno sta dicendoti che tutto è sul punto di finire, la mente ti porti via, lontano, a quel momento dove quel tutto stava per iniziare. Riemergono i ricordi con la loro luce, il profumo della giovinezza, le battaglie, le sconfitte, le scommesse vinte contro se stessi e il mondo. Si perde coscienza del presente per proiettarsi indietro e rivivere una vita intera. Il racconto di Serafina, con la sua voce dolce e limpida, parla al cuore di ciascuno di noi. Al centro della scena c'è lei, una ragazza determinata e coraggiosa, anticonformista e ribelle, la prima donna del paese a usare i pantaloni per potere pedalare la sua bicicletta più agevolmente, la prima ad indossare la tuta da falegname, gli occhiali per proteggere gli occhi dalle schegge e la cuffia per proteggere i capelli, e ancora, la prima a conseguire la patente di guida e azzardare l'acquisto di un'auto di grossa cilindrata. Al suo fianco Giuseppe, reduce di guerra, pensatore lucido e profondo, lavoratore indefesso. Un amore straordinario e rivoluzionario che meritava di essere celebrato e che trova in queste pagine il suo completo compimento.