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Sicilia, XVII secolo. La regione è in profondo sconvolgimento: rivolte popolari, via-vai di briganti per le strade, visioni religiose e politiche che si scontrano e, infine, il terremoto nella parte orientale dell'isola, nella Val di Noto, nel 1693. Circa 60 mila vittime. È l'ora della ricostruzione. Tra i pionieri, protagonisti di questa avventura sociale, c'è Nino Pacino, ex potente, adesso esponente del popolo, per qualcuno don ma non per tutti. I personaggi di questo romanzo stanno a metà strada tra due mondi, il vecchio e il nuovo, tra ciò che è sempre stato e ciò che si ammanta di modernità. Divisi tra credenze popolari e storia, tra religione e raziocinio, tanto i ricchi quanto gli umili cercano di spiegare i fenomeni della giustizia e dell'ingiustizia, chi ricorrendo alla Provvidenza, chi alla filosofia - a sua volta, per alcuni di loro, una forma di Provvidenza essa stessa - e chi al fatalismo. L'ambientazione di Sciaroti è al contempo storica e astorica, affresco di un mondo che è stato e che tenta di rinascere e narrazione di un mondo che non vuole cambiare.