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"[...] Come lei, anch'io ho indugiato molto tempo nel portare alla luce le mie poesie; so quindi che il suo ritardo nella pubblicazione nasce dal rispetto di tutto ciò che è già stato detto prima da altri e che non ha senso ripetere. Ci accomuna una casta avidità di parole esatte e necessarie, di poesia ben fatta. Questa necessaria modestia è l'origine dell'arte - la buona arte - ma, non prendiamoci in giro, nessuno scrive poesie per ricrearsi in solitudine, ma con la segreta speranza che qualcuno ci legga. È quindi necessario fare un salto nel vuoto e osare condividere il nostro lavoro già maturo con altri: Totò, non siamo più nel Kansas, esclama Dorothy al suo cagnolino quando arrivano a Oz, e questo libro è il salto che stai facendo ora nel mondo dove ti stanno già aspettando, magici abitanti invisibili, i tuoi futuri lettori. [...]" Dalla prefazione di Alfonso Brezmes.