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Dopo l'epilogo non proprio felice di una storia d'amore, che ha finito col ripercuotersi anche sulla sua carriera universitaria, Sébastien decide di prendersi un periodo sabbatico in giro per il mondo, approdando infine al Nessun Dorma, un pittoresco albergo adagiato sulle sponde del Danubio. Qui - assieme al suo più caro amico e a una congrega di personaggi più disparati - dà vita a una sorta di simposio in cui, tra ozio e bevute, ci si interroga sulla finalità della vita. Accanto il fiume, metafora della vita che scorre, con il suo placido fluire che sembra quasi un respiro, e il Pánta Rheî, l'imbarcazione divenuta ormai la sua dimora, ormeggiato sulle sue acque. Tuttavia il passato che Sébastien crede di essersi lasciato alle spalle anni prima tornerà con prepotenza a farsi presente, intrecciandosi a tragiche fatalità e pesanti non detti... "Nessun Dorma" ha il pregio di svelarsi al lettore piano piano, aprendo il suo orizzonte verso un universo filosofico costruito tanto sulle riflessioni di illustri pensatori quanto su esperienze di vita autentica.