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La prima parte del libro è un romanzo forte e meditativo sull'amore e la solitudine, ma soprattutto sul ruolo della cultura, premessa di quella libertà che ha spinto gli uomini nei secoli a contrapporsi e combattersi, ciascuno rivendicando la propria libertà contro quella altrui. Luca è un cattedratico di filosofia e sa bene quanto i giganti del pensiero filosofico si siano divisi e contrapposti sul tema della libertà individuale e vuole che questo tema sia conosciuto e dibattuto non solo tra i suoi studenti e gli addetti ai lavori ma anche tra la gente comune che frequenta la Libreria, di cui è responsabile, dove organizza conferenze che vorrebbe caratterizzate da dibattiti improntati al rispetto reciproco delle opinioni altrui. Purtroppo le turbolenze, anche culturali, degli anni '60, '70 e '80 del Novecento, trasformano ogni discussione in scontro aperto e violento. Parlare di libertà appare a Luca sempre più difficile. La cultura è un inganno? Può dare la felicità o quantomeno una soddisfatta serenità? Forse l'amore e la solitudine possono aiutare? Ma a che prezzo? La seconda parte del libro comprende nove racconti, di cui sette di viaggio, che sono una reinterpretazione e descrizione soggettiva del tempo passato in Vietnam, Argentina, Sud Africa. Sono esperienze di rara intensità che affascinano e avvicinano a mondi lontani dal nostro per tradizioni e cultura. Coglierne alcuni frammenti vuol dire ampliare il proprio sguardo su un pianeta pieno di ricchezze, non solo materiali.