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La "Casa del Flowerstick" è il tipico appartamento di studenti fuori sede: arredamento variopinto e di epoche diverse, buio ma carino, nel centro di Bologna e con un affitto abbastanza abbordabile. I suoi inquilini sono cinque ragazzi appena ventenni arrivati in città con la voglia di credere ancora in un ideale e coltivarlo, a volte con sfrontatezza e boriosità; l'importante è esserci, partecipare, lottare. Amelia e i suoi amici vivono in una bolla che li porta a confrontarsi solo con loro simili e se da un lato tendono all'autoesclusione dall'altro sono coraggiosi, volitivi, entusiasmanti e capaci di credere in un futuro migliore e più giusto. Cosa accadrà quando si scontreranno con i loro omologhi di area politica avversa? L'incontro fra opposti è uno scontro di simili e i ragazzi scopriranno sulla loro pelle il prezzo degli estremismi. A dieci anni dalla sua prima pubblicazione "A metà" torna in tutta la sua attualità a tormentarci e a farci sognare. Ambientato in una Bologna irriconoscibile e allo stesso tempo identica - dove i cortei contro la riforma della Scuola e dell'Università sono stati sostituiti da quelli per i diritti dei migranti - questo romanzo continua a farci riflettere sulla necessità di imparare a convivere con le differenze e di fare i conti con l'ipocrisia che si nasconde in ognuno di noi, con dolcezza e senza pietà. Possibilmente innamorandosi degli altri e della vita, imparando dagli errori e non smettendo mai di credere nella possibilità di una mediazione.