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«Ogni scheggia è un'oasi in cui rifugiarsi, è quel momento di catarsi che le permette di affrontare le ancora innumerevoli e difficili sfide che le si parano davanti; non ha mai smesso di scriverle, anche se dopo la morte del suo amato sono diventate più parsimoniose, come se la paura di disperdersi ogni tanto le suggerisse di calmierare queste sue energie poetiche.» (dalla Prefazione)