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Tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta, milioni di famiglie italiane, subito dopo cena, accendevano la televisione per guardare il Carosello: gli spettacoli, i protagonisti e le loro storie intrattenevano grandi e piccini e regalavano loro un momento di leggerezza. Anche la piccola Raffaella e il suo inseparabile pupazzo Nereo avevano un appuntamento fisso con Carosello e i loro beniamini: Calimero, Carmencita, Miguel, Topo Gigio, l'Uomo in ammollo... Quei momenti spensierati diventano l'occasione per la Raffaella ormai adulta per riflettere su se stessa, sul mondo, sulla società e sui suoi temi: lo straniero, la solidarietà, l'emancipazione femminile, il commercio equo e solidale, lo sviluppo sostenibile... Agli occhi di un bambino, "diverso" è una parola come un'altra perché visti da una giostra - il Carosello - tutti sono uguali: nessuno arriva prima, nessuno arriva ultimo.