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"Sceglie per sé il nome di Watersoul Fadi Nasr quando lascia che il proprio io poetico si esprima in prima persona. E in effetti il senso profondo della fluidità, della delicatezza, di un andamento liquido & forse proprio per questo intangibile come la poesia stessa, sono gli elementi che caratterizzano questa silloge. "Mi accuso". Con queste due parole ripetute ossessivamente si apre la presente antologia poetica, e questo atto di accusa diventa in breve il leitmotiv di tutta la raccolta, una sorta di ossatura tematica che torna periodicamente come un ritornello, il coro di quella opera che però anziché essere voce fuori campo è misura dell'interiorità dell'autore stesso, il discrimine tra il dentro e il fuori..." (Dalla prefazione di Flavia Weisghizzi).
