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Nel decadente impero spagnolo degli ultimi Asburgo, indebolito da conflitti continui e dal tracollo economico, emerse un nuovo tipo di soldato: un miliziano di dubbia estrazione sociale, irascibile e incline al saccheggio. Uno di questi soldati è stato Alonso de Guillén, meglio conosciuto come il capitano Alonso de Contreras, che narra in questo libro, con estrema cura e feroce naturalezza, le avventure della sua vita e i segreti del mestiere. Nato a Madrid nel 1582 in una famiglia modesta, sotto il re Filippo II, a soli 13 anni si troverà a dover scontare una pena in esilio per aver ucciso un compagno di studi con un coltello. Si arruolò nelle Fiandre, sotto il comando dell'arciduca Alberto de Austria nel 1597 e, a causa di un malinteso con i suoi superiori, fu inviato in Italia. Una vita a dir poco rocambolesca, segnata anche dall'uxoricidio, sempre in fuga o in missione. Un incredibile susseguirsi di duelli, abbordaggi, battaglie e tempeste: questo classico della letteratura spagnola, comparso in Italia per la prima volta nel 1946 sempre per Longanesi, rappresenta un'inestimabile testimonianza delle difficoltà, delle usanze e della vita dei soldati del '600.