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Questo è a suo modo un libro molto femminile ed è spesso una donna la protagonista dei trentatré racconti che lo compongono. Sono donne un po' maghe: leggono nella mano il destino e vedono cose su cui per pietà tacciono. Spesso intuiscono un futuro drammatico che sfugge agli uomini. E si ribellano, anche: alcune non accettano di vivere nell'arretratezza culturale e civile in cui si trovano, altre si trincerano dietro un silenzio accusatorio, o ancora si abbandonano al pianto come unico mezzo per denunciare padri e padroni. Sono figure che interpretano la tragedia laddove gli uomini si possono ancora permettere di fare la commedia. In questi racconti trovano spazio tutti i temi cari all'autore: città e campagna, storia e natura, cultura moderna e primitivismo, progressismo ed eterno ritorno, racconto saggistico e lirismo, innovazione linguistica e nostalgia di un passato non massificato. Alvaro, narratore notturno, offre con questa raccolta alcune delle sue pagine più belle e significative, capaci di gettare una luce solare sugli incubi del nostro tempo.