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Che cosa ci fa a New York una statua di Ulisse che, reggendo una lancia, sembra voler sfidare il mondo? Perché Le Corbusier, sommo architetto, si ribellò alle illustrazioni dell'Iliade corrispondenti allo spirito della sua epoca? Attraverso quale alchimia il grande fotografo Mimmo Jodice ha saputo dare luce e tensione emotiva a corpi e volti che apparivano chiusi in un millenario silenzio? Che cosa unisce un film di Ermanno Olmi agli eroi dei poemi omerici? In che modo la Nuova Musica del Novecento si è servita di figure come Prometeo per capovolgere il rapporto tra parola e suono? Raffinata interprete della saggezza antica, indagatrice dell'universo dei miti e delle loro innumerevoli trasposizioni nell'arte contemporanea, Maria Grazia Ciani ripercorre le mille «variazioni» sul tema di grandi classici, riannodando i fili che legano presente e passato. Se nessuna espressione umana è riuscita a sottrarsi al confronto con la potenza del mito e alla ripresa dei modelli del passato, l'autrice ne rilegge alcune in un ardito viaggio attraverso le forme della scultura, del teatro, del cinema, della pittura, fino alla fotografia: «Ho scelto una via diversa, quella della tradizione classica, frugando nelle riscritture e cercando di individuare la ricaduta di certe tematiche in autori che appaiono molto lontani - e non solo dal punto di vista temporale - dall'antichità».