Tab Article
Veronica di mestiere fa l'acquerellista per le riviste, i musei e le locandine dei film. Abitando a Torino sa che questa città, al contrario di altre, non ha il talento di distrarre i felici e consolare gli infelici. E sa che la vita ordinaria richiede più audacia di quella di una samurai. Delle samurai conosce e vorrebbe condividere la temerarietà, i costumi, l'arte della cosmesi e le tecniche marziali. Oltre a truccarsi, come loro saprà un giorno anche uccidere? Veronica è una donna "pericolosa", ma nessuno, a meno che non sia lei stessa a confessarlo, potrebbe dire che è un'assassina. Eppure, forse proprio con questa accusa, un uomo, in questa notte di ghiaccio, è apparso davanti a lei: sembra avere tutta l'intenzione di conoscerne la storia e sapere cosa abbia fatto nei giorni precedenti. È Veronica, la samurai, colei che ha appiccato l'incendio nell'appartamento che condivideva con il marito, o il delitto di cui è incolpata è addirittura un altro? E questa sua strana pelle, di agata rossa e cinabro, a cosa sarebbe dovuta se non all'incendio da cui miracolosamente si è salvata? Accanto a Veronica, in ospedale, siede un uomo che entro l'alba dovrà - e forse potrà - scoprire la verità sui fatti e, soprattutto, sulle intenzioni. De Chirico, che per sua ammissione fu ispirato da Torino per i suoi dipinti più noti, definì questa città «la più profonda, più enigmatica, più inquietante, non d'Italia ma del mondo»: Veronica è un'abitante perfettamente in tono con quella Torino sfingea e paurosa.