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"Noi non stiamo combattendo nessuna battaglia... Lottiamo solo per sopravvivere in questa esistenza senza luce che per quelli come noi non è altro che un limbo fra due inferni". Sono le parole che Cladyan confida a Armin nella squallida taverna dove si sono incontrati. Cladyan è un uomo che possiede il dono: è un sàmina, identità di cui porta il marchio a fuoco sulla pelle e nell'anima. I regni di Efyle e Ihssa, che quattro anni prima hanno tradito Mizhar e Yliash aiutando e accogliendo gli erdemiani di Dehanne, sono visti sempre più come una minaccia da eliminare da parte di Shimon, il Sommo Cavaliere ossessionato dal desiderio di spazzare via chiunque appoggi gli stregoni di Andòrax e la stessa Armin. Nel frattempo, per garantirsi la vittoria nella guerra ormai alle porte fra i cavalieri Darsow, re di Efyle, è disposto a comperare a caro prezzo, sacrificando il sangue del suo sangue, l'appoggio di un prezioso alleato del nord: i temuti e barbari Signori delle Montagne. Circuiti da Shimon, i sàmina arrivano a organizzare una congiura contro gli stregoni. Lo stesso re di Mizhar nella sua pazzia architetta un piano che coinvolge Cladyan e che mette a rischio l'esistenza di Armin e il suo futuro assieme a Varsha... Ma proprio nel futuro di un sàmina si cela un'insospettabile verità, mentre gli eserciti dei cavalieri si schierano per affrontare un conflitto che resterà nella storia di Alghend.