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Se per ogni fine c'è un nuovo inizio, la conclusione di "Justice League: Nessuna Giustizia" ha rappresentato non solo un traguardo che sembrava impossibile (salvare il pianeta da quattro divinità "cosmofaghe" non è esattamente come sconfiggere la malavita di Gotham City!), ma anche un punto di partenza obbligato per i più grandi eroi della Terra, che hanno visto con i loro occhi quanto vasta può essere la portata delle minacce causate dalla frattura del Muro della Fonte. Dopo aver salvato il loro pianeta natio per il rotto della cuffia, i Leaguer sono più consapevoli che mai della necessità di riorganizzarsi e di prepararsi alla sfilza di catastrofi che si concateneranno mano a mano che le incrinature sul muro aumenteranno. Non solo la Justice League, ma anche altri gruppi di eroi cambieranno volto per far fronte a questa nuova sfida. I Titani avranno una nuova formazione che vede ancora una volta Nightwing come leader. I testi della serie restano nelle mani di Dan Abnett, a differenza della Justice League che cambia sceneggiatore e team artistico di supporto. Dopo la longeva rinascita di Bryan Hitch e l'interludio politico di Christopher Priest, le redini della Justice League vengono affidate a Scott Snyder. L'autore della run New 52 di Batman, nonché deus ex machina del crossover Metal e coautore della maxi-saga Nessuna Giustizia, amplia la squadra con nuove leve e storici membri, dà loro una nuova base operativa e scaraventa sulla Terra una serie di pericoli che farà rimpiangere i Titani Omega.