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Nel corso dei secoli molti scrittori hanno saputo vedere la forza che si sprigiona dalla relazione di sorellanza. Sono state le autrici, tuttavia, a volgere tale relazione pienamente a favore del proprio genere, cogliendovi la possibilità non solo di mitigare una situazione penosa (come nei casi di Antigone e Ismene, Didone e Anna, Progne e Filomena), ma anche di incrementare la positività e l'intensità dell'esistenza tutta. Biologica o simbolica che sia, la sorellanza è una forma che da sempre modella la materia della vita femminile, rivelandosi connessa al venire al mondo delle donne come soggetti dotati di pensiero e di desiderio. Una forma che la letteratura puntualmente registra, cogliendola nel rapporto con le sue diverse occasioni e accompagnando nel tempo la sua trasformazione. Il volume racconta come sia grazie soprattutto all'esigenza di essere riconosciute intellettualmente, e alla precoce alzata d'ingegno (documentata a partire dal tardo Medioevo) che le porta a perseguire in gruppo questo obiettivo, che le donne accedono alla scena pubblica e vi imprimono il loro segno, con - vertendosi senz'altro da sorelle di pena a compagne di splendore.