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"Le intenzioni del poeta" è il primo studio complessivo dell'opera in versi di Federico Hindermann (1921-2012). Nato a Biella, nel 1931 si trasferì con la famiglia nella Svizzera tedesca, dove trascorse il resto della vita. Fu giornalista, traduttore, professore universitario, dirigente editoriale. Soltanto a cinquant'anni elesse l'italiano - lingua materna - a lingua esclusiva della poesia. Le sue raccolte uscirono in Italia presso Mondadori, Scheiwiller e Guanda. Personaggio riservato, intese la poesia come luogo di indagine personale, riconducendovi una vasta cultura scientifica, filosofica e letteraria, nonché un'accesa sensibilità per il mondo naturale. Le intenzioni del poeta sono esaminate attraverso la sua opera, la sua biblioteca, il suo archivio e il legame con importanti intellettuali europei, come Pietro Citati, Albert Béguin, Hans Urs von Balthasar e Gianfranco Contini, con il quale tenne un carteggio incluso nel volume.