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Se l'orologio della storia si fosse fermato al 1941, la democrazia liberale in Europa sarebbe risultata sconfitta e distrutta. Il brutale successo delle destre radicali nel quadro del nuovo ordine nazista fu poi archiviato nel 1945. Ma il vecchio continente era giunto a quel punto con percorsi eterogenei, tortuosi e contraddittori, che possono apparire lineari solo a uno sguardo retrospettivo. Prendendo invece le mosse dal retaggio di violenza della Grande Guerra e dal collasso degli imperi continentali, il volume esplora le questioni politiche, sociali, economiche e culturali che le destre cercarono di affrontare con metodi illiberali e autoritari, ma popolari tra anni Venti e Trenta. I diversi autori riportano così alla luce il reticolo di interrelazioni, le forme di organizzazione e ibridazione, gli spazi di contrapposizione tra destre conservatrici e radicali, partendo dalle domande del presente, ma cercando risposte in contesti ormai lontani, come quelli europei e globali del periodo tra le due guerre.