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Gli intellettuali italiani del Novecento dove si ritrovavano per fare programmi, organizzare incontri, fondare riviste e ideare collane editoriali? Il volume ripercorre la storia dei luoghi della cultura nel nostro paese, individuando il modo concreto nel quale gli intellettuali agirono nella società, al di là degli strumenti tradizionali della letteratura, dell'arte, della scienza, spingendosi perfino a utilizzare i mezzi propri della politica. Fu infatti nel contesto delle trasformazioni economiche e sociali avvenute tra XIX e XX secolo che si determinò il passaggio dal letterato ottocentesco all'intellettuale, organizzatore di cultura e partecipe della vita sociale e politica, disposto anche ad abbandonare la propria professione per divenire un politico tout court. Nell'Italia dello scorso secolo la presenza sulla scena pubblica degli intellettuali e delle istituzioni alle quali diedero vita ha conosciuto momenti diversi, accentuandosi o attenuandosi, e caratterizzandosi al di fuori o all'interno dello Stato. Il libro ne segue le vicende fino alla costituzione del ministero per i Beni culturali e ambientali nel 1975 e alla riorganizzazione del finanziamento statale agli enti culturali.