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Lo stoicismo risponde in modo originale a una serie di interrogativi emersi nella filosofia precedente: posto che ogni evento è determinato da una causa, sono possibili alternative rispetto a ciò che di fatto accade? Se il mondo intero è retto dalla provvidenza di una divinità, come possono gli esseri umani agire in modo autonomo? È possibile che il linguaggio condizioni la realtà e che una proposizione al futuro renda necessario in anticipo l'evento che descrive? E se tutto è determinato, comprese le azioni individuali, ha ancora senso ascrivere agli agenti meriti e colpe per qualcosa che non potevano fare a meno di compiere? La Stoa approda a una teoria deterministica rigorosa - ma contraria alle concezioni comuni - di cui già gli avversari antichi cercarono di scalfire la granitica coerenza. Il volume la ricostruisce rintracciandone i presupposti nella filosofia anteriore e contemporanea all'epoca ellenistica. In tal modo tenta di rendere accessibili queste tematiche anche a un pubblico non specialistico, senza però sacrificare l'accuratezza delle analisi e il confronto con una nutrita bibliografia secondaria, che - a dispetto dell'ingente quantità di contributi su aspetti più o meno circoscritti - difettava di un'opera di sintesi in lingua italiana.