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Il libro offre una ricostruzione completa e accuratamente documentata della vita e dell'esperienza artistica di Billie Holiday, considerata da molti la più grande cantante jazz, proponendo insieme contributi che gettano nuova luce su una vicenda tanto straordinaria quanto drammatica. La Holiday nasce a Philadelphia nel 1915. La sua vita, subito segnata dalla miseria e dalla discriminazione razziale, si svolge attraverso un alternarsi di trionfi e di catastrofi legate alla droga fino alla tragica conclusione. Muore sola in un letto d'ospedale nel 1959, in stato di arresto con i poliziotti di guardia alla stanza. La sua vita è il fondale contro il quale risuona il suo canto. Il dramma della vita trova compiuta espressione nello spessore drammatico della voce: una voce unica per l'emozione che sapeva trasmettere, unita a uno stile impareggiabile. La Holiday aveva una straordinaria capacità di trasformare e di reinventare le canzoni secondo il suo stile swing, conferendo loro un'inconfondibile carica emotiva e facendone qualcosa di estremamente personale. Nel libro vengono analizzate in modo particolare alcune delle sue interpretazioni più celebri, quali Strange Fruit - la sua canzone più famosa, una coraggiosa denuncia dei linciaggi che avevano imperversato contro i neri nel Sud degli Stati Uniti -, Gloomy Sunday e My Man.