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Una storia della letteratura, ma anche storia di una società e delle sue idee, che pone nel giusto rilievo l'eccellenza della nostra storia letteraria da Dante a Machiavelli, quando l'Italia era all'avanguardia europea, ne sottolinea il difficile rientro in Europa grazie ai grandi centri illuministici di Napoli e di Milano, dopo l'eclissi patita per quasi due secoli, e rimarca quanto della lezione illuministica sia rimasto, rielaborato, nelle quasi opposte visioni del mondo di Manzoni e Leopardi, conducendo infine un'analisi più serrata via via che ci avviamo verso l'attuale dilagare della letteratura di mercato e di consumo. Se nel clima romantico-risorgimentale si è voluta presentare unitariamente la realtà politica e sociale da Dante a Manzoni, quasi tutti i nostri migliori scrittori tuttavia sentirono quanto pesasse il frazionamento della loro patria e cercarono di ovviarvi. Questo manuale conferma ancora una volta che la cosiddetta "questione della lingua" è sempre stata un aspetto della lotta politica.