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Spesso le controversie di lavoro vengono composte attraverso il ricorso allo strumento dell'accordo conciliativo, in grado di definire le reciproche ragioni di contesa attraverso la rinunzia ad alcune richieste e la definizione di una pattuizione di carattere transattivo in grado di chiudere definitivamente ogni reciproca ragione di contestazione. Se le incertezze sulla convenienza dei giudizi (incertezze collegate alla naturale alea degli stessi ed alla loro durata) suggeriscono la ricerca di soluzioni conciliative in grado di tutelare adeguatamente anche la parte debole del rapporto, ossia il lavoratore, proprio il naturale squilibrio di forze caratteristico del rapporto lavorativo impone una particolare cautela nella disamina dei diritti che possono formare oggetto di rinunzia o transazione e delle forme e modalità con le quali detti istituti possono trovare spazio nella materia del diritto del lavoro. Il volume si apre indagando il concetto di inderogabilità della norma e di indisponibilità dei diritti derivanti, considerando le possibilità del lavoratore di dismettere le posizioni giuridiche a lui facenti capo e vagliando il ruolo delle norme della contrattazione collettiva. Particolare attenzione viene rivolta alla prassi e, attraverso le indicazioni fornite dalla giurisprudenza, vengono analizzati i caratteri distintivi ed i contenuti del negozio abdicativo, come emergenti dalle loro pratiche applicazioni; ci si sofferma poi sulle rinunzie e le transazioni invalide in quanto stipulate al di fuori dei contesti indicati dall'ultimo comma dell'art. 2113 c.c., illustrando gli strumenti messi a punto dall'ordinamento onde reagire a detto vizio dell'atto. Viene dedicato un capitolo alla rassegna delle sedi protette, per tali intendendosi proprio quegli spazi ritenuti dal Legislatore idonei alla stipula di validi negozi dismissori, nonché all'esame dei profili di contrarietà al diritto che tali atti possono presentare. Si analizza infine l'offerta di conciliazione con cui è possibile mettere fine alle liti in materia di licenziamento dei dipendenti assunti con contratto a tutele crescenti, istituto avvicinabile ad una transazione dai contenuti predeterminabili in base alla Legge, per dedicarsi poi alla negoziazione assistita, strumento alternativo di risoluzione delle controversie già vicino a trovare applicazione nella materia laburistica e in predicato di rientrare nel novero delle sedi protette.