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È diffusa la convinzione che lo Stato non sia un normale erede bensì assuma una posizione successoria a sé stante compendiata tramite il brocardo fiscus post omnes, però senza che si siano ancora ricostruite complessivamente nell'ambito di una apposita indagine monografica le varie caratteristiche di tale posizione nell'attuale dinamica della successione mortis causa. La presente ricerca tenta di colmare la lacuna in parola dimostrando come, al fine di servire nel modo migliore i vari interessi privati coinvolti nella vicenda, l'entrata in gioco dello Stato dovrebbe essere sovente posticipata rispetto all'attivazione della curatela dell'eredità giacente e comunque formalizzata attraverso un provvedimento giudiziale diretto a completare una fattispecie complessa a formazione progressiva.