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Le sentenze di condanna nei confronti di Dante Alighieri furono emesse all'esito di un "giusto processo" o si è trattato di sentenze "politiche"? E se così fosse potremmo oggi riaprire questo cold case? Queste domande sono state al centro del dibattito - che ha visto confrontarsi giuristi storici e linguisti - oggetto del Convegno tenutosi a Firenze il 21 maggio 2021 700 anni dopo: la 'revisione' delle sentenze di condanna di Dante nell'ambito delle celebrazioni per il 700° anniversario della morte del Sommo Poeta. Il volume raccogliendo gli interventi del Convegno ripercorre e analizza il processo avvenuto nei confronti di Dante facendo ricorso all'istituto della revisione previsto dall'attuale codice di procedura penale. A quali conclusioni si è pervenuti? Fedeli all'idea dantesca che il 3 sia il numero perfetto sono ben tre le considerazioni finali che possono essere tratte alla luce del dibattito: una di carattere universale - per tutto quello che la figura di Dante ancora oggi suscita - una di carattere processuale e infine la terza conclusione riguarda il merito della sentenza di condanna. L'opera è corredata da tavole illustrative con versi tratti dalla Divina Commedia. In Appendice è infine riportato il testo delle sentenze di condanna di Dante del 1302 e del 1315 tratte dal Libro del Chiodo.