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«Di sicuro il napoletano va studiato, scomposto, ricomposto, letto dentro, visto fuori. Occorre fare una sorta di autopsia psicologica da vivo per capire com'è fatto, che cosa pensa, a quale tipo di cultura, filosofia, musica, letteratura ha dato vita, ha sintetizzato, interiorizzato. Il napoletano lo devi studiare, se possibile, quando non ha coscienza. Perché il rischio è che da cosciente ti fotte sempre, non ti dice la verità, non ti dice mai la stessa cosa, cambia le carte in tavola, ti riferisce quello che in quel momento capisce che ti interessa ascoltare» (Paolo Chiariello). "La gente di Napoli-Humans of Naples" ha l'obiettivo di importare in una realtà sociale e culturale così variegata, come quella di Napoli, un sistema di osservazione della realtà che risulterà molto utile ai fini della ricerca scientifica. Il coinvolgimento della gente di Napoli è il principio cardine del progetto: le persone sono coinvolte direttamente ed attivamente, i loro volti e i loro pensieri sono i veri protagonisti. In ogni foto è presente una persona con il proprio pensiero su Napoli e sull'essere napoletano, su cosa significa vivere a Napoli, sul perché si resta o sul perché si fugge via.