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«Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla». Se questa citazione, tratta da "Novecento" di A. Baricco dice il vero, Elide Ceragioli è vaccinata contro le fregature, perché le storie da raccontare non le mancano: storie di vita, come quelle che popolano le pagine di questo libro. "Quando la penna comincia a correre sul foglio o le dita sulla tastiera è segno che c'è stato un incontro; qualcuno ha "raccontato" ad Elide un po' di sé e, senza saperlo né volerlo, ha innescato quel processo inarrestabile per cui quella storia, rivista e rivissuta nell'intimo della scrittrice, diventa un quadro di vita per chi la leggerà. Vita vera, perché le storie che Elide racconta non sono mai avulse dalla realtà, ma sempre radicate nella quotidianità, anche se l'epoca può essere l'oggi o un remoto passato, il protagonista uno di noi o un abitante di terre lontane, l'ambientazione una stanza, una strada o l'immensità del mare o del mondo, la vicenda concentrata in poche pagine, come in questi racconti, o protratta per decine di capitoli, come nei suoi romanzi" (dalla prefazione di Giuseppe Cuminatto).