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"Poesia civile, non politica, quella dell'uomo qualunque civile perché un uomo qualunque si pone il problema, anzi i problemi, dati dalla realtà in cui siamo immersi, volenti o nolenti, in cui 'siamo stati gettati' (questa la versione gnostico-esistenzialista/pessimistico-disforica della cosa, che peraltro non è di un uomo qualunque, preciso per correttezza), non dando/imponendo surrettiziamente soluzioni, ma ponendo le domande, cosa che è ben più importante e impegnativa. 'Non politica', perché un uomo qualunque certo non evita la questione, che nascono tutte dalla realtà, appunto, ma non dà indicazioni partitiche o soluzioni da proporre all'ONU o ad altri organi internazionali, nazionali, a organizzazioni umanitarie e, ancora, altre. Ci fa ragionare poeticamente (operazione assolutamente non facile, ma assolutamente possibile, difatti l'autore riesce a farlo), ci fa pensare con lui, dove però il pensiero non è mero raziocinio, ma è accompagnato dal sentimento, che supporta molto meglio anche il pensiero. Oggi, in effetti, con Goleman ma non solo, sappiamo di un'intelligenza emotiva, che invece la fredda logica condannava, dannava, ostracizzava, fino a poco tempo fa." (Eugen Galasso)