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Dalla politica all'economia: questo testo mette in rilievo le contraddizioni del modo globale di gestire i flussi di vite umane. Contraddizioni che significano ferite, drammi e tragedie per esseri umani che hanno avuto la sola colpa di essere nati nella parte sbagliata del mondo e di essersi trovati oggetto di scambio per criminalità organizzata o trafficanti di esseri umani e in balia di un dissennato sistema politico globale che mette prima l'economia e poi la giustizia e l'equità sociale. In questo scenario i flussi migratori di oggi diventano emergenza. Se fossero stati ben gestiti, sarebbero stati come quelli che la Storia ci racconta e che hanno segnato lo sviluppo economico e culturale delle economie avanzate. Così di fronte agli interessi della politica e dell'economia (prima ancora che della coscienza) sono diventati un'emergenza cronica. Il volume propone un'accurata indagine di cosa significhi essere migrante oggi. La perdita della dignità umana è la prima impressione che emerge dalle pagine del suo libro; l'incapacità di gestire con razionale umanità un dramma globale impensierisce il lettore; la mancanza della speranza che l'emergenza si trasformi in normali interventi di politica internazionali spaventa chi riflette sul nostro domani.