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Platone, con i suoi primi discepoli Speusippo e Senocrate, si è reso conto dell'emergere dell'autocrazia come nuova forma politica a fronte del declino della pòlis democratica e della necessità di formare i nuovi politici, attraverso la filosofia come forma di vita. La figura del governante (il tiranno "malvagio" della Repubblica e l'uomo regale del Politico e il tiranno "buono" delle Leggi) e i contatti sviluppati con gli autocrati del tempo dall'Accademia ci danno un quadro diverso, da quello comunemente noto, del "momento aurorale" della scienza politica occidentale.