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Già dalla metà dell'Ottocento gli italiani di Tunisia iniziarono ad acquistare un'influenza economica e culturale sempre maggiore che permise loro di stabilizzare la loro identità nazionale attraverso scuole, ospedali, banche, giurisdizione, editoria. A fronte della crescente influenza francese, i giornali in lingua italiana, a prevalente orientamento nazionalista, ebbero un ruolo importante nel mantenimento del sentimento nazionale della colonia, sentimento che ebbe un'ulteriore spinta in senso nazionalista con l'avvento del fascismo in Italia e la conseguente fascistizzazione delle istituzioni italiane di Tunisia. In contrapposizione alla stampa di regime, molte furono le testate giornalistiche antifasciste che nacquero e morirono in breve tempo, fino alla nascita de "l'italiano di Tunisi. Organo della Lega dei diritti dell'uomo - Sezione di Tunisi", diretto da Loris Gallico con la collaborazione di Maurizio Valenzi, Giulio Barresi, i fratelli Bensasson, Marco Vais e altri militanti, con il sostegno della Concentrazione antifascista di Parigi, iniziò a uscire il 25 ottobre 1936 fino al marzo del 1940. La ristampa anastatica, promossa dai figli di Loris Gallico, Sonia e Renato, mette oggi a disposizione di un più largo pubblico una fonte preziosa per lo studio della storia politica dell'area mediterranea nel XX secolo.