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I cosiddetti "espropri proletari" sono stati i prodromi della "forma coscienza" che emanò il terrorismo. Nel libro, alla luce dell'ipotesi reincarnativa di cui parlano i maestri immateriali attraverso grandi medium, tre giovani sono soggiogati dalla superiore intelligenza di una donna che soggiace, a sua volta, alla "forma pensiero", comunemente chiamata "ideologia". "Tattica aperta" è il nome di fantasia di una di quelle prime cellule di protesta che inventarono gli "espropri proletari" e allargarono poi la loro "forma pensiero" al terrorismo delle Brigate Rosse. La studentessa che con altri compagni fondò "Tattica aperta", che nella storia ha uno pseudonimo e un nome e cognome inventati, ispirò l'autore quando questi rivide una sua ex alunna sui giornali di quegli anni, che iniziavano a essere "di piombo". Da qui all'applicazione della filosofia della reincarnazione, dettata dai maestri immateriali, e alla storia di Tattica aperta il passo è stato molto breve.