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Che cosa può cambiare? Che cosa deve o non deve cambiare? Per rispondere bisogna saper problematizzare, giudicare e decidere. Bisogna saper pensare. Educare a pensare può così diventare il filo rosso di un itinerario educativo attento a quelle capacità da cui dipendono presente e futuro della società. Che cosa significa, però, pensare? Quali sono i tratti specifici del pensare di cui deve farsi carico l'intenzionalità educativa? Una possibile risposta - quella proposta dalla terza edizione del Festival dell'educazione della città di Torino - ne traccia un profilo con la lettera C, per un pensiero creativo, critico, civico.