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Il diritto è visto spesso come un linguaggio e la cosiddetta realtà giuridica può essere vista (anche) come il prodotto di atti di linguaggio (regolati dal diritto) mediante i quali è possibile costituire, modificare, estinguere posizioni giuridiche. Ciò è così vero che la teoria degli atti linguistici è diventata fecondo riferimento per la filosofia del diritto. Ma, nella quotidiana esperienza che si ha degli atti giuridici, essi solo raramente si presentano come mere enunciazioni orali, mostrandosi piuttosto con la veste del documento: leggi, sentenze, contratti, multe, licenze, titoli di viaggio, bollette. Che ruolo gioca il documento nella costruzione della realtà giuridica? È un mero rivestimento dell'atto giuridico o ha una sua propria e autonoma forza costitutiva? Il volume tenta di rispondere a queste domande, nella prospettiva di considerare il documento non come mero fenomeno regolato dal diritto, ma come vera e propria categoria generale del diritto.