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Nel 1854 l'Impero ottomano cerca di difendere i propri territori affacciati sul Mar Nero contro l'invasione della Russia. Francia e Inghilterra accorrono in suo aiuto. La guerra si sposta nella penisola di Crimea con l'assedio della roccaforte di Sebastopoli, colpita da epidemie di colera. Il Regno sardo, sperando in un futuro appoggio contro l'Austria, nel 1855 invia nella penisola oltre 15.000 uomini in aiuto degli alleati. Tragico fu l'impatto dell'Armata sarda con il colera e con le altre malattie: circa 2.300 soldati morirono, di cui soltanto l'1% per fatti d'arme. Sino alla fine della guerra (1856) si dovette combattere per la sopravvivenza, più che contro il nemico. Il volume, basandosi su documenti e testimonianze, esamina le terapie, le razioni alimentari e i mezzi di prevenzione adottati per contrastare le malattie infettive e le carenze alimentari che hanno decimato l'Armata.