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Il volume propone uno studio unitario del culto di Honos nell'antica Roma, nel suo svolgimento storico, insieme alla gemella Virtus. Divinità soprattutto civile, Honos si rivela, attraverso le fonti, "il dio che concede l'onore", ossia le magistrature. Dalle guerre sannitiche al II secolo d.C., personaggi come Fabio Massimo Rulliano, Claudio Marcello, Gaio Mario, Gneo Pompeo, Cesare, Ottaviano Augusto, Vespasiano, Tito, Traiano, Antonino Pio e Marco Aurelio promuovono in vari modi il culto di Honos, in contesti nei quali il favore del popolo, il governo cittadino, le magistrature e il potere imperiale sono il premio della Virtus, del merito, del valore dimostrato.