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La figura di Archiloco di Paro (VII secolo a.C.), poeta "omericissimo" secondo il giudizio dell'autore del "Sublime" (13, 3), riveste un ruolo di primaria importanza nell'ambito della poesia greca arcaica: il poeta è menzionato come primo - seguito, nell'ordine, da Ipponatte e da Semonide - nel canone dei giambografi che la tradizione (Quint. Inst. Or. IX 1,59) fa risalire ad Aristarco. La sua opera, giunta sino a noi in forma frammentaria, si colloca in una posizione di sommo rilievo nel panorama della letteratura greca e rappresenta una delle massime attestazioni di questo genere poetico che ha origini antiche, connesse coi culti di Dioniso e di Demetra, e che, dalla irridente commedia attica alla satira più veemente della prosa di Luciano di Samosata, senza tralasciare le riprese alessandrine, attraversa, in forme diverse, buona parte dell'esperienza culturale greca nel corso dei secoli. Il presente volume raccoglie le testimonianze relative al poeta e tutti i testi ad oggi noti dell'autore antico, comprese alcune recenti scoperte papiracee (2005), arricchiti con traduzione e note di commento.