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"Farai per me un altare di terra e sopra di esso offrirai i tuoi olocausti e i tuoi sacrifici di comunione, le tue pecore e i tuoi buoi; in ogni luogo dove io vorrò far ricordare il mio nome, verrò a te e ti benedirò". Così recita il passo biblico di Esodo 20,24. Ma perché l'immolazione cruenta e i riti di sangue sono la condizione per la vicinanza di Dio e la sua benedizione? Quali motivazioni consce e inconsce giacciono al fondo delle prescrizioni sul sacrificio nell'Israele antico? E come il rito e il simbolo sacrificale sono mutati nel corso del tempo? Il volume risponde a questi interrogativi offrendo una ricostruzione storica dettagliata e degli spunti interpretativi che attingono ai contributi di più discipline. Le alterne vicende del rito sacrificale nell'Israele antico, dalla sua ascesa in età monarchica, alla cessazione durante l'esilio, fino alla ripresa in epoca post-esilica, tematizzati in una riflessione teologica sempre viva, diventano così le spie di macro cambiamenti non solo religiosi ma anche sociali, antropologici e psicologici che segnano progressivamente l'emergere del simbolo della misericordia accanto a quello del sacrificio.