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L'attuale consapevolezza che alcuni problemi ricondotti fino a poco tempo fa a una dimensione locale, regionale o nazionale si estendano invece al mondo intero, sembra riaccendere l'interesse intorno all'idea cosmopolitica. La globalizzazione sarebbe alla base del fenomeno e, per molti aspetti, la causa diretta di questa rinnovata attenzione. Tuttavia, se si pensa che il cosmopolitismo, nel suo senso originale e positivo, potrebbe porsi all'opposto radicale della mondializzazione economica, finanziaria e culturale, siamo di fronte a uno sviluppo quantomeno ambiguo se non paradossale. Ebbene, la sfida del libro è chiarire l'"equivoco" e ripensare il cosmopolitismo in relazione alle poste in gioco dei nostri tempi. Inoltre, mediante il nuovo concetto di responsabilità verso l'umanità e l'insieme del mondo vivente, sono riconsiderate le questioni del diritto di resistenza, non solo all'oppressione ma anche all'eccessivo sfruttamento della Terra, l'idea di umanismo, la questione delle frontiere e del rapporto con lo straniero e il migrante.