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I riferimenti dannunziani al francescanesimo risultano di una frequenza molto insistente. Le ragioni sono varie e confliggenti: includono la sincera ammirazione per il poeta cantore e per il missionario italiano e la narcisistica fantasia di assomigliare a san Francesco. Ma perché a lui e non a un altro gigante della storia quale ad esempio san Domenico, pur a lui ben noto? È per ciò che si è indagato sulla "mania francescana" di D'Annunzio e si è visto che, se egli in genere ha fatto riferimento all'assisiate in modo o vacuo o inopportuno o imbarazzante, su di lui ha intuito verità che fanno riflettere, anche grazie al fatto che praticò ampiamente la lettura degli scritti francescani. Prefazione di Giulio Cipollone.