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Se la tesi hegeliana della fine dell'arte costituisce un unicum insuperabile nel pensiero filosofico occidentale, è perché in essa la figura artistica è pensata per la prima volta nella sua forma più elevata. L'opera dell'arte fornisce a una comunità culturale la sua visione del mondo, dando vita a costellazioni di significati che orientano l'agire, mutano fisionomia e, infine, si dissolvono. Tornare a riflettere su questo locus dell'estetica occidentale è un modo di ricercare una via di accesso al mondo moderno. Ma è anche un tentativo di rivelare l'orizzonte di verità di quel profluvio di esperienze creative che è l'arte del nostro tempo.