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L'etica metafisica di Spinoza costituisce una delle tappe fondamentali dello sviluppo storico della filosofia occidentale, e la sua decisiva influenza sul pensiero contemporaneo si è esercitata in molteplici, e spesso divergenti, direzioni. Il volume prende in considerazione due episodi cruciali della storia delle interpretazioni della filosofia spinoziana: la sua appropriazione critica da parte di un eminente esponente dell'idealismo britannico quale Harold H. Joachim e l'opposta interpretazione esistenzialistica di Karl Jaspers, che sviluppa invece un'impostazione ermeneutica decisamente irrazionalistica, già abbozzata, alla fine del secolo XVIII, dalla romantica teologia del sentimento di Schleiermacher. Alla ricostruzione analitica delle due interpretazioni fa seguito la loro critica immanente. Il saggio si conclude rivendicando la superiore consistenza e verità dell'interpretazione idealistica del "panteismo acosmico" di Spinoza, e segnatamente della sua più recente versione delineata in numerosi scritti dall'allievo di Joachim Errol E. Harris.