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Le architetture analizzate, realizzate tra il 1925 e il 1935, costituiscono un campione di studio sufficientemente omogeneo per inquadrare lo stato dell'arte dei modi di costruire, dei modelli architettonici di riferimento e delle tecnologie costruttive adottate nella realizzazione di Arborea. Come accadeva in tutta Italia, anche qui la costruzione ibrida, che prevedeva murature portanti e orizzontamenti in calcestruzzo armato, era la modalità costruttiva ricorrente. E così sono realizzate le scuole, le ville del direttore e del presidente della SBS e il Municipio; l'enopolio, il silos, il mulino e il mercato sono invece realizzati adottando strutture a telaio in calcestruzzo, così come, curiosamente, la chiesa. Solo dopo il 1933, con l'idrovora di Sassu, la casa del fascio e la casa del balilla, all'approccio moderno nel progetto di architettura si affianca l'utilizzo del calcestruzzo armato.