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Il sequestro e l'omicidio di Alessandro Panei sono stati i crimini più efferati tra quelli compiuti dalla banda di Cartore. Il rapimento avvenne la notte tra il 18 e il 19 maggio 1863 al mulino di Torano. Poche ore dopo, il capitano della Guardia nazionale di Sant'Anatolia fu torturato e sgozzato sulla montagna La Duchessa. Il suo corpo venne infine bruciato. Malgrado l'ostaggio fosse già morto, i rapitori chiesero lo stesso alla sua famiglia un pesante riscatto con la falsa promessa di liberarlo: 1600 ducati, pari a circa 6800 lire di Vittorio Emanuele II. Era infatti in uso tra i briganti richiedere i riscatti nella vecchia valuta in vigore nel disciolto Regno delle Due Sicilie. Ne seguirà un procedimento giudiziario dai cui atti verrà fuori l'affresco di un angolo remoto del Regno d'Italia, in cui episodi delittuosi e saccheggi realmente accaduti sembrano essere usciti dalla penna di un fantasioso romanziere.